Il centro di Cinisello Balsamo

DIKE progetta, predispone e realizza corsi di formazione nell'ambito di specifiche iniziative per l'apertura di centri e servizi di mediazione dei conflitti e di giustizia riparativa.

Il Centro per la mediazione dei conflitti di Cinisello è un servizio pubblico, nato nel 1999, finanziato dai Comuni del Piano di zona di Cinisello Balsamo, Cormano, Bresso, Cusano Milanino; il centro svolge attività di mediazione in ambito sociale, familiare e penale offrendo alle persone coinvolte uno spazio di comunicazione e la possibilità di giungere alla definizione di accordi per il futuro. I mediatori intervengono solo per facilitare la riparazione di relazioni in crisi e per potenziare le capacità dei cittadini nel regolare responsabilmente le loro dispute.  La mediazione è proposta come attività gratuita e consensuale; come uno spazio di non giudizio, all’interno del quale non si attribuiscono torti o ragioni, e confidenziale, dove tutto ciò che emerge durante gli incontri rimane a conoscenza solo dei diretti interessati.

I mediatori del Centro sono professionisti con competenze in materia psico-sociale, giuridica, criminologica, che hanno seguito specifici corsi di formazione alla mediazione dei conflitti. Il mediatore si propone come facilitatore della comunicazione, riveste un ruolo imparziale nei confronti delle parti, garantendo loro uno spazio equo e protetto di ascolto e di parola. Per quanto riguarda aspetti legati al ruolo e alla deontologia del mediatore, quest’ultimo non può avere una relazione di conoscenza pregressa con le parti, non ha potere sulle parti, non giudica e non definisce il risultato della mediazione. Attualmente lavorano al Centro cinque mediatori provenienti dal privato-sociale per un totale complessivo di 38 ore settimanali.

L'attività svolta dal Centro (2000-2005)

Tra il 2000 e il 2005 il Centro per la mediazione ha aiutato più di trecento persone ad affrontare liti prevalentemente in ambito sociale e familiare. Le tipologie di conflitto per le quali i cittadini si sono rivolti al Centro per la Mediazione, o per le quali un servizio ha disposto un invio, sono diverse ma quasi sempre riconducibili alla tipologia di conflitto “civile”. In particolare, il Centro ha trattato per il 50% dei casi situazioni familiari relative a coppie in crisi, ma anche situazioni relative a difficoltà di rapporti tra genitori e figli (16,8%), liti tra fratelli (6%) o conflitti tra vicini di casa (15%) (Castegnaro, 2006).

Natura dei conflitti trattati (%)
Familiare: coppie in crisi 50,4
Familiare: genitori/figli 16,8
Familiare: fratelli 5,3
Sociale: vicinato 15,3
Sociale: locatore/affittuario 4,6
Lavorativo 1,5
Altro tipo di conflitto civile 6,1
Totale dei casi trattati 135

L'accesso al Centro per la Mediazione avviene attraverso le seguenti modalità:

  • Direttamente, tutti i residenti, cittadini italiani e non, possono rivolgersi direttamente al centro presentando un conflitto;
  • attraverso un’indicazione dei servizi, pubblici e del privato sociale, delle parrocchie, delle associazioni sportive e culturali, degli amministratori condominiali;
  • attraverso una segnalazione dei servizi sociali, delle Asl, dei consultori pubblici e privati, delle scuole, dei vigili e delle forze dell’ordine;
  • attraverso un invio formale e non, del Tribunale ordinario, del Tribunale per i minori e del Giudice di pace

Dopo cinque anni di presenza sul territorio, il canale che dimostra di essere maggiormente utilizzato è quello dell'accesso diretto (57%). Nell'ultimo anno, tuttavia, registriamo un forte incremento degli invii di casi da parte dei servizi del territorio e in particolare dagli Uffici di Relazione con il pubblico (Urp comunali). Com'è possibile osservare nella tavola 2, la rete del Centro per la mediazione è composta da numerosi attori. Il Centro, infatti, si propone come risorsa per tutte le istituzioni presenti sul territorio dei quattro Comuni, anche se i servizi e gli attori che attualmente risultano essere più in contatto con il Centro sono i Servizi sociali dei Comuni, gli Urp e i Centri famiglia.